La Ministra del Lavoro e
delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, ha sottoscritto oggi, insieme ad altri
16 ministri di rispettivi Stati membri della UE, la Dichiarazione di Toledo
sull’Economia Sociale e Solidale, quale chiave per un futuro sostenibile ed
inclusivo.
La firma è arrivata a
conclusione di una riunione di alto livello promossa dal Governo spagnolo, in
qualità di presidente di turno del Comitato dei seguiti della Dichiarazione di
Lussemburgo del 2015.
Già quell’anno, 6 paesi
europei - fra cui l’Italia - si erano trovati accomunati dal desiderio di
valorizzare l’Economia Sociale e Solidale, e a Toledo la Spagna ha trovato
ampia sponda nel proporre di rinnovare l’attenzione su un settore dell’economia
oggi più che mai cruciale.
La crisi economica
provocata dalla pandemia ha già dimostrato, infatti, il contributo che può
venire dagli attori economici del mondo dei corpi intermedi, del non profit e
del profit a vocazione sociale, nonché della finanza di impatto, ad una ripresa
che porti ad un’economia più giusta.
La dichiarazione mira ora
a rendere ancora più centrale l’economia sociale e solidale nelle politiche
pubbliche e promuoverne lo sviluppo in chiave economica, sociale ed ambientale.
Inoltre, i paesi firmatari si impegnano a permettere all’economia sociale e
solidale di muoversi in un ecosistema favorevole e a fornirle adeguato sostegno
finanziario.
Nel suo intervento, la
Ministra Catalfo ha posto l’accento sulla riforma del Terzo Settore varata in
Italia nel 2017 ed in fase di definitiva attuazione. Con essa si è voluto
creare un quadro di riferimento normativo che permettesse poi azioni di
valorizzazione e tutela, creando meccanismi di collaborazione tra gli enti del Terzo
settore e le pubbliche amministrazioni nelle forme della coprogrammazione e
della coprogettazione cui si sta già assistendo.
Il legame con i territori
che assicurano gli enti del Terzo settore è un fattore determinante per far
emergere le necessità delle comunità e poter disegnare insieme gli interventi
più efficaci.
Catalfo ha anche ricordato
il sostegno finanziario ricevuto dagli enti in questione, cui durante la
pandemia sono state via via estese le misure originariamente pensate per le
imprese, quali la cassa integrazione, i crediti d’imposta, le compensazioni per
la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro e quelle per i ridotti introiti
dovuti proprio alla pandemia.
All’economia sociale e
solidale e a chi la pratica, il Governo italiano continuerà a dedicare la
massima attenzione, anche grazie agli spunti che emergeranno dal comitato di
esperti ad hoc guidato dal Sottosegretario Di Piazza, ugualmente presente
all’incontro.
Si continuerà a guardare
ai bisogni dei cittadini più fragili, alle comunità locali meno favorite,
coniugando lotta alla disuguaglianza, sostenibilità e inclusione sociale.