Rafforzamento servizi

Il Reddito di cittadinanza e le altre misure di contrasto alla povertà basate sul principio dell'inclusione attiva assicurano integrazione tra sussidio economico e percorsi di attivazione e di inclusione sociale. Con riferimento alle famiglie maggiormente vulnerabili, tali percorsi sono individuati dai servizi sociali sulla base dei bisogni e delle risorse delle famiglie beneficiarie.

Questa nuova prospettiva, che pone al centro le persone e richiede un potenziamento dei servizi, è stata sostenuta mettendo a disposizione dei territori ingenti risorse a valere sul Fondo povertà e sul PON Inclusione (FSE 2014-2020), che hanno l'obiettivo di rafforzare il sistema dei servizi e ripensarne il modello organizzativo, di sviluppare competenze e strumenti e incrementare la capacità degli attori pubblici, privati e del terzo settore di dialogare tra loro e di operare in rete.

La Quota Servizi Fondo Povertà

Con la Legge di Stabilità 2016 è stato istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Una parte del Fondo (denominata Quota Servizi Fondo Povertà - QSFP) è destinata a garantire il graduale raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni riferiti ai servizi erogati dai Comuni per l'attuazione del Reddito di cittadinanza: il segretariato sociale, il servizio sociale professionale per la presa in carico e per la progettazione del Patto per l'inclusione sociale, gli interventi e sostegni previsti nei Patti.

Il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, approvato il 10 maggio 2018 dalla Conferenza Unificata insieme al decreto di riparto, costituisce l'atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla Quota Servizi del Fondo Povertà per il triennio 2018-2020 e individua, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l'attuazione dei livelli essenziali da garantire su tutto il territorio nazionale. L'ottica è quella di accompagnare la famiglia in tutto il percorso nei servizi, fino all'affrancamento dalla condizione di povertà.

Il Piano si concentra in particolare su 3 punti:

  1. il Segretariato sociale
  2. il Servizio sociale professionale
  3. i Sostegni da prevedere nei progetti personalizzati

Rispetto al terzo punto, un obiettivo specifico del Piano è l’attivazione di un percorso di sostegno alla genitorialità ogni qual volta si presenti una situazione di bisogno complesso e nel nucleo sia presente un bambino o una bambina nei primi mille giorni della sua vita. In quest’ambito si sviluppa la Ricerca RdC 0-3 del Laboratorio di Ricerca e Intervento di Educazione Familiare dell'Università di Padova finanziata a valere sulle risorse del PON Inclusione FSE 2014-2020.

Tenuto conto delle indicazioni contenute nel Piano nazionale, le Regioni hanno definito gli specifici rafforzamenti del sistema di interventi e servizi sociali per il contrasto alla povertà finanziabili a valere sulla quota del Fondo. I Piani regionali disciplinano anche le forme di collaborazione e cooperazione tra i servizi che permettono di progettare unitariamente, di lavorare sulle diverse dimensioni del benessere dei beneficiari, di fare regia sul territorio, rafforzando il lavoro di rete.

Per saperne di più:


I Servizi sociali al tempo del Coronavirus

Realizzata dalla Direzione Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme al Dipartimento Welfare dell'ANCI, con il supporto della Banca Mondiale, la pubblicazione I Servizi Sociali al tempo del Coronavirus - Pratiche in corso nei Comuni italiani raccoglie 240 esperienze territoriali frutto della rilevazione online promossa a maggio 2020, che ha restituito informazioni sulle nuove modalità di lavoro messe in atto dai servizi, in primis i Servizi sociali, per far fronte ai nuovi e molteplici bisogni delle persone, soprattutto quelle più fragili.
L'intento della raccolta non è solo fotografare come sta cambiando il lavoro degli operatori dei servizi sociali territoriali a seguito dell'emergenza Covid-19, ma anche fornire informazioni e spunti utili alla contaminazione di pratiche e servizi tra territori.


Valutazione di processo dei Patti per l’inclusione sociale del Reddito di Cittadinanza

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con la Banca Mondiale ha completato una valutazione di processo della presa in carico dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza indirizzati ai servizi sociali dei Comuni, che fornisce elementi utili anche per l’implementazione del futuro Assegno di Inclusione, la nuova misura di contrasto alla povertà che prevede un'analoga metodologia di presa in carico.

La valutazione di processo nasce con l’obiettivo di comprendere come è stata implementata nei territori la presa in carico dei beneficiari del RdC orientati ai servizi sociali, cercando di cogliere punti di forza, di debolezza e possibili spazi di miglioramento della metodologia e degli strumenti messi in campo.

L’analisi analizza l’esperienza diretta e quotidiana degli operatori sociali impegnati sul campo nell’attuazione del Patto per l’Inclusione Sociale del Reddito di Cittadinanza, utilizzando 3 fonti di dati:

  • i dati amministrativi del GePI, la piattaforma informatica per la gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale;
  • i risultati di un questionario somministrato agli assistenti sociali attivi su GePI con il profilo Case Manager;
  • una serie di focus group con gli assistenti sociali e i loro coordinatori in 7 città italiane (Napoli, Firenze, Perugia, Venezia, Udine, Bologna, Roma).

Le conclusioni della valutazione e le proposte avanzate nel rapporto rappresentano un contributo fondato su evidenze concrete, mirato a fornire informazioni utili ad avviare un dialogo con tutti gli attori coinvolti. Alcune modifiche possibili sono state già implementate nella piattaforma GePI.

Il rapporto “Il Patto per l’Inclusione Sociale del Reddito di Cittadinanza: una valutazione di processo della presa in carico” è parte integrante di una più ampia strategia di monitoraggio e valutazione delle misure di contrasto alla povertà, che prevede anche una valutazione controfattuale, con l'obiettivo di identificare l’effetto addizionale dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa, il monitoraggio regolare dell'attuazione della misura, nonché analisi approfondite su aspetti salienti della presa in carico.

Per saperne di più:
• Leggi il rapporto
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