Il Codice del Terzo Settore

Le principali novità introdotte dal Codice del Terzo settore sono le seguenti:


PRIMO: introduce gli Enti del Terzo settore (ETS), divisi in sette nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (che dovranno aggiungere ODV alla loro denominazione); associazioni di promozione sociale (APS); imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali), per le quali si rimanda a un decreto legislativo a parte; enti filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società).


SECONDO: vengono definite in un unico elenco riportato all’articolo 5 le “attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” che “in via esclusiva o principale” sono esercitati dagli enti del Terzo settore. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali cura l'attuazione delle disposizioni normative sul volontariato, volte a favorire lo sviluppo anche attraverso i tre concetti cardine del volontariato: cittadinanza attiva, condivisione e partecipazione per la comunità.


TERZO: Viene istituito il RUNTS (Registro unico nazionale del Terzo settore) attivo dal 23 novembre 2021 che ha sostituito i previgenti registri di settore.

Ultimo aggiornamento: 06-10-2023