Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile: rafforzate le funzioni di controllo delle Consigliere di Parità

Consigliera di parità

La Consigliera Nazionale di Parità, Filomena D'Antini, durante la Conferenza Nazionale delle Consigliere di Parità, tenutasi il 10 luglio scorso, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e del Ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, con le quali sono state affrontate questioni fondamentali per promuovere le pari opportunità e per contrastare le discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro e nella società, ha evidenziato il rilevante ruolo delle Consigliere di Parità Territoriali oggi chiamate ad intervenire per promuovere e monitorare l’attuazione delle pari opportunità nel mercato del lavoro.

La Consigliera D’Antini, che ha espresso parere favorevole sul Decreto interministeriale del 3 giugno 2024 ha sottolineato l’importante coinvolgimento della stessa nella definizione delle modalità di redazione del Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile che le aziende che occupano oltre cinquanta dipendenti sono tenute a presentare ogni due anni.

Le Consigliere di Parità Regionali, laddove dall’esame del Rapporto biennale ne ravvisino l’esigenza, possono richiedere al datore di lavoro e agli enti eventualmente competenti, anche per il tramite degli Ispettorati Territoriali del Lavoro, ulteriori informazioni al fine di accertare eventuali discriminazioni. Le funzioni attribuite alle Consigliere attestano una grande attenzione da parte del Governo nei loro confronti, quali organi preposti a contrastare le discriminazioni di genere e a promuovere le pari opportunità sui luoghi di lavoro.

Si rammenta che, per il biennio 2022-2023, il Rapporto deve essere inviato dagli operatori economici entro il20 settembre2024 esclusivamente in modalità telematica, inserendo le informazioni richieste nel documento allegato al decreto, attraverso l’utilizzo dell’apposito applicativo informatico reso disponibile dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul portale Servizi Lavoro.

La Consigliera Nazionale ha sottolineato l’importanza che le aziende trasmettano il Rapporto in quanto qualora l'inottemperanza si protragga per oltre 12 mesi dalla diffida ad adempiere è disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi di cui abbiano eventualmente goduto. Inoltre, nel caso in cui l'Ispettorato Nazionale del Lavoro accerti dichiarazioni mendaci è prevista anche una sanzione pecuniaria.

"Il Rapporto biennale - ha concluso la Consigliera D’Antini - riveste ancor più valore se si considera che gli operatori economici con più di cinquanta dipendenti devono presentarlo a pena di esclusione dalla partecipazione ai bandi di gara pubblici", secondo quanto già previsto dall’art. 47 del Decreto legge n. 77/2021, poi trasfuso nel nuovo Codice dei contratti pubblici (Decreto legislativo n. 36/2023).