Ministro Orlando alla premiazione "Welcome. Working for Refugee Integration" di UNHCR

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Questo progetto prevede il coinvolgimento diretto di soggetti sociali e imprenditoriali. Anche lo Stato deve fare la sua parte ed è quello che abbiamo cercato di fare, meno di un mese fa, insieme alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, con un protocollo d'intesa tra costruttori edili e sindacati per accompagnare al lavoro 3mila tra richiedenti asilo e rifugiati”. Lo ha detto ieri, a Roma, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, presente alla premiazione in Campidoglio del progetto "Welcome. Working for Refugee Integration" di UNHCR, agenzia ONU per i rifugiati.

Per l’occasione sono state premiate 107 aziende che nel biennio 2020-21 hanno favorito l'inserimento professionale di oltre 6mila rifugiati, sostenendo il loro processo d'integrazione in Italia. Nello specifico, UNHCR, con i suoi partner supporta le aziende nella coprogettazione di percorsi di formazione e inserimento lavorativo, insieme alle associazioni e alle realtà che accolgono i rifugiati sul territorio.

"Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali accompagna da tempo con convinzione questo progetto - ha detto Orlando – perché fondato sui valori dell’inclusione". Complessivamente, dal 2017, più di 350 aziende sono state premiate per aver favorito l'inserimento lavorativo di oltre 10mila rifugiati, ampliando l'orizzonte della loro responsabilità sociale e promuovendo la realizzazione di percorsi di integrazione condivisi e partecipativi.

"Usciamo da una pandemia - ha osservato il ministro Orlando - in cui credo che vadano usate tutte le energie del Paese, comprese quelle dei rifugiati e abbiamo una guerra in corso che ha fatto già registrare 125mila profughi, soprattutto donne e bambini. I flussi migratori non sono solo opportunità, ma anche fonte di problemi che la politica deve gestire e non cavalcare. Dobbiamo ripartire e crescere insieme e abbiamo persone che hanno bisogno di lavorare per integrarsi”.