
Si è svolto oggi, a Roma, il IX Forum Nazionale Giovani Imprenditori di Confcommercio, dedicato a "L'impatto digitale sull'economia reale". Nel corso dei lavori, sono stati organizzati quattro panel di approfondimento sulle sfide globali che negli ultimi anni hanno stravolto completamente i paradigmi economici e sociali del nostro Paese.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha partecipato nel pomeriggio al terzo panel, sul tema "L'impatto sociale dell'economia collaborativa". Si tratta di un'inedita forma di economia che sta ridefinendo i rapporti tra imprese e consumatori, dando vita a nuove relazioni: le persone sono oggi contemporaneamente clienti e fornitori, i cosiddetti prosumer.
Proprio a partire dall'analisi di questo fenomeno, il Ministro Poletti ha tracciato un quadro dell'attuale scenario: "I cambiamenti che ci propongono le tecnologie sono molto più veloci della attività legislativa e di certo, ha osservato, essi devono essere gestiti nel modo più efficace: non si affrontano le situazioni nuove con gli strumenti vecchi".
Nel suo intervento, il Ministro del Lavoro ha posto in luce come l'impatto del digitale sull'economia reale e sulla società possa essere una grande opportunità, senza nascondere che esso possa introdurre alcune criticità. Del resto, non è raro che i modelli tipici di queste nuove forme d'impresa spesso finiscano per far svolgere, in realtà, il più classico dei lavori subordinati. "Occorre usare al meglio gli strumenti che ci fanno evolvere socialmente e culturalmente - ha precisato Poletti - perché i rischi ci sono. È anche possibile lo sfruttamento del lavoratore ma non si può generalizzare: esiste un problema e le situazioni vanno analizzate caso per caso. Su questo argomento, il Ministero svolge uno scrupoloso lavoro di analisi, ponendo massima attenzione a rimuovere ogni elemento che possa creare speculazioni e sfruttamento".
Nel corso del panel, moderato dal giornalista RAI Massimo Cerofolini, non sono mancati gli accenni all'aspetto etico dell'economia collaborativa e alle nuove forme di condivisione offerte dalle tecnologie digitali.
Su entrambi i temi, il Ministro Poletti è stato netto nel porre in rilievo che la giusta efficienza non può andare a discapito della umanità, delle relazioni. "Il lavoro è una componente essenziale della dignità dell'uomo - ha spiegato - e se noi disumanizziamo il lavoro, attraverso l'uso sbagliato delle tecnologie, non avremo reso un grande servizio ai lavoratori". E proprio l'analisi morale è stata al centro delle conclusioni svolte dal Ministro: "Efficacia ed efficienza non possono giustificare comportamenti che danneggiano altri! Credo che la tecnologia, se deve avere un limite, debba incontrarlo nei valori propri della natura umana, nell'etica e nella responsabilità sociale".
APPROFONDIMENTI
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