La Direzione Territoriale del Lavoro di Prato fornisce notizie su alcune attività di controllo svolte, nei giorni scorsi, dal proprio personale ispettivo, nella consueta modalità "Interforze" con controlli programmati ed eseguiti in collaborazione con le altre Istituzioni coesistenti: Polizia Municipale Prato, Gruppo Carabinieri Nas Firenze, Asl4 Toscana Nord e Comando Provinciale Arma Carabinieri.
I controlli hanno fornito specifica evidenza di un fenomeno riscontrato, con sempre maggiore frequenza, nel recente passato, dagli Ispettori della DTL. Si tratta dell'utilizzazione - da parte degli imprenditori del distretto tessile pratese, di gruppo etnico cinese - di lavoratori di diversa etnia (nel caso qui segnalato si tratta dell'azienda di confezioni di Prato, adibita alla cucitura di capi di abbigliamento venduti nei cosiddetti esercizi commerciali di "Pronto Moda"). Dei suddetti lavoratori, ben 11 di essi erano provenienti dal Bangladesh, su un totale organico di 13 dipendenti, tutti comunque titolari di regolare permesso di soggiorno. Tre lavoratori sono risultati, all'atto delle verifiche di rito sulle banche dati, completamente "a nero" e sconosciuti quindi alla PA.
Per tale ragione l'attività imprenditoriale è stata sospesa, dal personale della DTL, che ha elevato, al contempo, le relative sanzioni.
La DTL informa anche di un'altra azione ispettiva svolta, la scorsa settimana, dal proprio personale Nil e Sil, che ha affiancato, per le proprie pertinenze istituzionali, i Carabinieri dei Nas di Firenze e gli Ispettori Asl 4 Prato. L'attività ha riguardato, in particolare, un ristorante di Prato gestito da cittadini cinesi dove sono stati identificati tre lavoratori "a nero", un clandestino e riscontrate varie irregolarità lavoristiche. A esse, si aggiungono pure irregolarità in ambito di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, materie pure di competenza della DTL, inerenti proprio il personale extracomunitario impiegato con conseguente sospensione dell'attività. Si sono al contempo evidenziate gravi condizioni igienico-sanitarie e strutturali del locale, per le quali è stata richiesta la chiusura prolungata dello stesso, da parte del personale Nas, in quanto pericoloso per la salute pubblica.
Delle suddette attività, ci sono stati ampi resoconti sui mezzi d'informazione.
