Report Attività Ispettiva DTL Prato

​Il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Prato, Olivieri Pennesi, fornisce un quadro di lettura sull'andamento dell'attività ispettiva dell'Ufficio, dopo la pubblicazione dei dati Ministeriali inerenti il 1°semestre 2016.

Il primo elemento che emerge è rappresentato dalla collocazione della provincia di Prato al quarto posto, a livello nazionale, per "efficacia complessiva dell'attività di vigilanza nel periodo dal 1°gennaio al 30 giugno 2016".

Lo stesso Ufficio nel 2015, come dato consolidato alla fine dell'anno, si era comunque posizionato tra le prime sette Direzioni del lavoro per qualità di performance complessiva raggiunta.

Nello specifico il territorio Pratese continua a distinguersi quale distretto produttivo a forte vocazione manifatturiera e, più complessivamente, per l'intero circuito nel settore tessile che abbraccia produzione di filati e tessuti, confezioni, tintorie, stamperie e finiture, stirerie, lanifici, cardatura ecc., ma anche post-produzione come rifiniture, pronto moda, commercio all'ingrosso e al dettaglio, stoccaggio, gruccifici.

Ormai da decenni, in ambito tessile, il distretto produttivo registra il consolidamento dell'imprenditoria extracomunitaria ed in particolare quella proveniente dalla Repubblica Popolare Cinese facendo sì che la Provincia di Prato risulti essere la prima realtà italiana per presenza di attività imprenditoriali gestite da parte di cittadini extracomunitari, la gran parte cinesi, con quasi il 40% del totale, seguita, ma a grande distanza, dalla metropoli milanese con il 22% di imprese con titolarità straniera.

È di tutta evidenza, quindi, la specificità della realtà Pratese per il forte impatto prodotto della maggiore comunità Cinese presente in Italia anche e soprattutto in ambiti lavoristici ed imprenditoriali.

Per entrare nel dettaglio sui dati reali dell'azione ispettiva esercitata dalla DTL, grande rilievo hanno gli elementi ricavati dal report nazionale del Ministero da cui si evince che gli "accessi ispettivi" a Prato sono stati, nel primo semestre 2016, circa 500 (esattamente 488), cioè lo 0,62% su un dato nazionale complessivo di circa 80.000 accertamenti (precisamente 78.737).

A fronte di tale attività si è avuto uno stock di "pratiche irregolari" di oltre il 79% (79,08%) sul totale delle ispezioni effettuate, che rispetto al dato nazionale esprime circa 20 punti percentuali in più di scarto sul dato nazionale, pari al 61,23%.

Altro elemento di assoluto interesse ed impatto è il numero dei cosiddetti "lavoratori al nero" e "lavoratori clandestini" intercettati, che nella sola provincia di Prato sono risultati essere, sempre nel primo semestre 2016, rispettivamente 504 e 135 a fronte del numero complessivo nazionale di 21.401 e 856, esprimendo quindi percentuali provinciali molto rilevanti del 2,36% sul nazionale per i lavoratori al nero e addirittura del 15,77% del totale nazionale per i lavoratori clandestini.

Anche le violazioni penali sono state in percentuale numericamente notevoli, 75 a fronte di 5.038 totali, pari all'1,49% del dato nazionale.

Rammentiamo sempre, al riguardo, che Prato ha rappresentato in questo 1°semestre 2016 lo 0,62% dell'attività ispettiva nazionale complessivamente svolta.

La DTL di Prato, confrontando i dati consuntivi dell'attività dell'Ispettorato dell'anno 2015 con la prima parte del 2016, ha effettuato un maggior numero di controlli conseguendo un leggero miglioramento del dato percentuale di pratiche irregolari.

A livello della Regione Toscana l'incidenza degli accessi ispettivi della DTL di Prato sul totale delle nove DTL della Regione è pari all'8,14%. I dati sul lavoro nero e clandestino acquistano un rilievo significativo, rappresentando rispettivamente 504 unità pari al 26,5% e 135 unità, ossia il 63,08% del totale, mentre le violazioni penali contestate raggiungono il 17,16%.

Infine, ma non ultimo si da contezza circa un fenomeno relativamente recente, di particolare interesse, che l'Ufficio sta attentamente esaminando e monitorando e che gli ispettori del lavoro della Direzione riscontrano con sempre maggior frequenza durante i rispettivi accessi ispettivi, ovvero il crescente numero di lavoratori presenti nelle imprese del distretto manifatturiero a conduzione di cittadini della Repubblica Popolare Cinese, appartenenti ad altre etnie come soprattutto Senegalesi, Pachistani, Cingalesi, spesse volte lavoratori al nero che vengono retribuiti fuori da ogni regola contrattuale con tariffe orarie notevolmente inferiori anche alle retribuzioni corrisposte agli stessi lavoratori cinesi.