
L'ISFOL, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, ha presentato oggi il "XVI Rapporto sulla Formazione Continua in Italia", riferito alle annualità 2014 e 2015. L'evento, al quale ha preso parte l'onorevole Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e alle Politiche Sociali, ha offerto l'opportunità per un confronto tra i rappresentanti delle Istituzioni e delle Parti Sociali intervenuti alla presentazione.
Il Rapporto è stato elaborato dall'ISFOL per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione.
Dopo il saluto del Commissario Straordinario dell'ISFOL, Stefano Sacchi, il Rapporto è stato illustrato da Davide Premutico, della Struttura Sistemi e Servizi Formativi ISFOL.
Benché non siano stati ancora stati raggiunti gli obiettivi comunitari, la crescita è costante: nel 2014 sono stati approvati 31.000 piani formativi - 2.000 in più rispetto al passato - che hanno interessato un bacino potenziale di 1,6 milioni di lavoratori. Le attività si sono concentrate nell'area del Nord Ovest e hanno riguardato in special modo gli aspetti regolatori - ad esempio, quello della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro - e l'aggiornamento delle competenze.
Tra le varie modalità della formazione, quella in aula rimane la più utilizzata. I diciannove fondi interprofessionali attivi, infine, hanno visto aumentare la platea dei potenziali beneficiari tra i quali si nota però la scarsa presenza dei giovani dai venti ai ventiquattro anni.
Il Sottosegretario Bobba ha svolto le conclusioni dei lavori e, nel suo intervento, ha valorizzato il ruolo dei report elaborati dall'ISFOL sul tema della formazione (come quelli sull'Apprendistato e l'IeFP), definendoli strumenti di valutazione utili per i policy maker.
Di fatto, ha proseguito Bobba, i fondi interprofessionali stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante, supportando pure le politiche pubbliche del lavoro. Un elemento, quest'ultimo, confermato dalle disposizioni del Jobs Act che inseriscono i fondi stessi nella Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro. Il Sottosegretario ha annunciato che saranno erogate maggiori risorse per l'attuazione dell'apprendistato di primo e terzo tipo e i fondi interprofessionali - ha concluso - potrebbero accompagnare le aziende anche in questo tipo di percorsi formativi.
