
È "Di fili e di segni. La storia di Roseline Eguabor" a vincere la sezione "Storie di libertà" della terza edizione di "Oltre il ghetto", il contest promosso nell’ambito del progetto P.I.U.Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo sfruttamento) per promuovere un’azione di sensibilizzazione sul tema dello sfruttamento lavorativo dei cittadini di Paesi terzi attraverso una rinnovata cultura della legalità e dell’accoglienza.
Totalizzando 1644 like, la Sartoria Circolare Al Revés (Sicilia) - in qualità di ente impegnato nella lotta al caporalato che ha raccolto e candidato la storia vincitrice - si è dunque aggiudicata il premio del valore di 2.500 euro, superando le altre due finaliste del contest: “Nessuno è più di nessuno. La storia di Youssif Bamba”, candidata da AIIMS Associazione Immigrati per l'Integrazione e Motivazione Sociale (Puglia) e “Diventare artista. La storia di Sadja Fati”, candidata dall'Officina Sociale Avventura di Latta (Campania).
"Oltre il ghetto", per la sezione "Illustrazione", ha conferito la vittoria a Serena Brancati con "Aiutiamoli a casa loro. Sfruttiamoli a casa nostra", opera che ha superato le altre illustrazioni finaliste "Vieni a vivere come me" di Borana Kuci, “Il piatto è servito" di Sara Passamonti, "Cortesie da tavola" di Elisa Bellino e "Mangia con la testa" di Marta Carraro.
Sono intanto partite le votazioni online per la sezione "Imprese Etiche" del contest. Saranno infatti votabili sulla pagina facebook del progetto P.I.U.Su.Pr.Eme. fino alle 17.00 del 10 novembre le tre nuove storie finaliste: “Passando per la cruna di un ago” candidata dal Consorzio Sale della Terra (Campania); “La quadratura del cerchio” della Cooperativa Mani e Terra (Calabria) e “Con il senno di poi” di Don Bosco 2000 (Sicilia). I tre video concorrono per il premio finale di 2.500 euro, destinato alla storia che avrà raggiunto il numero maggiore di like.
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