Presentata ieri la nuova edizione di "Lavora con il cuore", campagna di prevenzione a beneficio dei dipendenti del Ministero del Lavoro

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​È stata presentata ieri a Roma - presso la Sala "D'Antona" del Ministero -  la nuova edizione di "Lavora con il Cuore", campagna di prevenzione avviata nel 2015 dalla Fondazione Italiana per il Cuore, in condivisione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
All'evento, hanno preso parte anche il Sottosegretario di Stato, onorevole Luigi Bobba, e il Direttore Generale per le politiche del personale, l'innovazione organizzativa, il bilancio e l'UPD, dottoressa Stefania Cresti.

La campagna rientra a pieno titolo tra le azioni e le iniziative avviate in tema di salute pubblica nella logica del welfare aziendale e punta a valutare i principali fattori di rischio cardiovascolare, attraverso un semplice test del sangue.
Del resto, numerosi autorevoli studi pongono in evidenza quanto sia in costante aumento il numero di persone che si ammalano ogni anno di patologie cardiocircolatorie. Addirittura, esse sono già la prima causa di morte in molti paesi d'Europa e si prevede che nel 2030 i decessi annui saliranno da 17 a 23 milioni. In Italia, sono circa 20 i miliardi di euro spesi ogni anno per queste patologie (tra costi diretti e indiretti).

Proprio dell'impatto socio-economico, con particolare riferimento al mondo del lavoro, si è parlato ieri al Ministero del Lavoro, nel corso della presentazione svolta durante l'evento "Insieme al mondo del lavoro per ridurre la mortalità delle malattie cardiovascolari", promosso dalla Fondazione Italiana per il Cuore.

"Sono convinto che si stia aprendo una nuova stagione illuminata, in cui il mondo del lavoro si coalizza sempre più con tutti i soggetti che si occupano della salute dei cittadini", ha commentato l'onorevole Bobba e ha spiegato: "La salute del singolo individuo è certamente un bene primario, ma lo è ancor più se anche il contesto lavorativo lo sostiene con adeguate e integrate politiche di welfare. In quest'ottica il Ministero del Lavoro con la Fondazione Italiana per il Cuore è riuscito a realizzare un significativo intervento per i suoi dipendenti mirato all'individuazione di eventuali patologie cardiovascolari, purtroppo in crescita in molti Paesi europei. L'iniziativa, portata avanti nel 2015 e nel 2016, rappresenta un grande esempio di sensibilità rivolta alle lavoratrici e ai lavoratori che può indurre ad adottare stili di vita corretti, attivando un circolo virtuoso. Per un datore di lavoro, avere collaboratori in salute favorisce un ambiente di lavoro più armonioso, riduce i costi e incrementa efficienza e produttività. Questa importante azione di welfare rappresenta anche un moderno esempio di politiche di gestione del personale, volto a facilitare un rapporto di coalizione tra amministrazione e dipendenti".

Durante l'incontro sono stati analizzati e commentati i risultati della precedente "Lavora con il Cuore", svolta da dicembre 2015 a febbraio 2016. "La campagna - ha posto in evidenza il direttore generale Cresti - ha coinvolto circa 550 persone (25,8% uomini e 74,2% donne), il 56% dei dipendenti, con ottimi risultati in termini d'informazione e sensibilizzazione, a dimostrazione che il mondo del lavoro rappresenta un'area privilegiata per iniziative di questo tipo". Nel caso specifico del Ministero del Lavoro, ha proseguito Cresti, "il 10,5% delle persone coinvolte non aveva alcuna conoscenza dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, il 35% era composto da fumatori o ex fumatori, il 20% conduceva uno stile di vita sedentario e circa il 21% ha scoperto in quell'occasione di presentare fattori di rischio cardiovascolare aumentato".

Sempre nel corso del biennio 2015-2016, la Campagna "Lavora con il Cuore" è stata estesa ai dipendenti della sede milanese dell'azienda farmaceutica Sanofi e quelli dell'UNAMSI, l'Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione, coinvolgendo complessivamente più di 870 persone.
Un segno di quanto la politica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali abbia svolto un ruolo di guida per altre realtà nel mondo del lavoro.

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