Il tirocinio (o stage) nasce per facilitare l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro di talune categorie di soggetti, come giovani, disoccupati, disabili o extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Non si qualifica come “rapporto di lavoro” e il tirocinante non è considerato “lavoratore dipendente”.
Esistono due categorie di tirocini:
- Tirocini curriculari, disciplinati e previsti nei piani di studio delle Università e degli enti o istituti di formazione
- Tirocini extracurriculari, disciplinati dalle singole Regioni e Province autonome finalizzati all’inserimento lavorativo di giovani, disabili, disoccupati ed altre categorie.
I tirocini curriculari sono per intenderci quelli inseriti negli ultimi anni dell’Università e valevoli un certo numero di crediti formativi indispensabili per conseguire la laurea.
I soggetti coinvolti nel tirocinio extra-curriculare sono tre:
- Tirocinante
- Soggetto promotore, da intendersi come l'ente che dà impulso al tirocinio, lo progetta e ne controlla lo svolgimento
- Soggetto ospitante, azienda presso la quale si svolge il tirocinio.
Una figura importante del tirocinio è il tutor. Ne esistono di due tipi:
- Tutor individuato dal promotore e che funge da responsabile organizzativo del tirocinio
- Tutor individuato dal soggetto ospitante che affianca il tirocinante sul luogo di lavoro.
La durata del tirocinio varia in base alla normativa territoriale e alla tipologia dei soggetti coinvolti. Questa non può essere inferiore ai 2 mesi, eccezion fatta per i tirocini stagionali che possono avere anche durata di un mese, né eccedere l’anno, eccezion fatta per talune ipotesi in cui si arriva fino a 24 mesi.
