G20: sintesi Dichiarazione finale dei Ministri del Lavoro

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La Dichiarazione finale dei Ministri del Lavoro del G20 affronta i tre temi che la Presidenza Italiana ha voluto mettere al centro della riflessione e del dibattito dei lavori di quest'anno: l'occupazione femminile e le disparità di genere nel mercato del lavoro, l'adattamento dei sistemi di protezione sociale ai mutamenti in atto, la regolamentazione di forme di lavoro sempre più diffuse come quello da remoto e quello tramite piattaforme digitali.

Più e migliori posti di lavoro per le donne, pagati quanto gli uomini. È questo il principio sancito da una Dichiarazione che vuole andare oltre l'obiettivo di ridurre il gap nella partecipazione al mercato del lavoro del 25% entro il 2025 fissato a Brisbane nel 2014 dai Leaders del G20, per promuovere invece l'occupazione femminile tout court, con particolare attenzione alla qualità del lavoro e alla eliminazione del divario retributivo di genere.

Nel corposo allegato al documento, i Ministri del Lavoro sottolineano la necessità di un approccio multidimensionale alle differenze di genere, che parta da una lotta agli stereotipi - anche in ambito educativo - riduca la sproporzione nel lavoro di cura svolto dalle donne rispetto agli uomini, affronti il problema della segregazione orizzontale e verticale del mercato del lavoro.

Per quanto riguarda la protezione sociale, la crisi innescata dalla pandemia COVID-19 ha evidenziato come vi siano ancora diversi gruppi sociali che non hanno una adeguata rete di sicurezza contro il rischio di disoccupazione: lavoratori a termine, lavoratori autonomi a basso reddito, ma anche lavoratori informali e migranti. Al fine di rendere i sistemi di sicurezza sociale più reattivi e flessibili in caso di crisi, ma anche sostenibili, adeguati e universali, i Ministri del Lavoro hanno convenuto sulla necessità di espandere la copertura dei sistemi contributivi ma anche di rafforzare il sistema di tutele di base, al fine di ridurre le persistenti disuguaglianze economiche e sociali e rafforzare la coesione sociale. In un contesto in cui le necessità delle famiglie sono in continua evoluzione, sarà importante estendere a tutti i cittadini l'accesso a diritti basilari - come la scuola e la salute - ma anche ad altre forme di sostegno, come un reddito di base garantito. Infine, viene ribadito il ruolo centrale del lavoro come chiave per l'inserimento sociale degli individui, e quindi la necessità di accompagnare alle misure di sostegno socio-economico misure di reinserimento lavorativo capaci di mettere in grado le persone di realizzare le proprie aspirazioni sociali e lavorative.

Lo smartworking ha consentito di salvaguardare la continuità di molte attività economiche, nel pubblico e nel privato. I Ministri del Lavoro ne hanno riconosciuto le potenzialità, in particolare la possibilità per lavoratori e lavoratrici di conciliare il lavoro con la vita privata, ma hanno richiamato l'esigenza di garantire pari tutele e opportunità rispetto ai lavoratori in presenza e, soprattutto, il cosiddetto diritto alla disconnessione. Infine, per quanto riguarda il lavoro tramite piattaforma, i Ministri hanno sottolineato la necessità di proseguire nello scambio di buone pratiche e di proseguire ad impedire che una erronea classificazione dei lavoratori prevenga il loro accesso alle tutele garantite al lavoro subordinato.

Inoltre, i Ministri del Lavoro e Istruzione si sono riuniti  in sessione congiunta nel pomeriggio del 22 giugno per affrontare il tema della transizione dall'istruzione al lavoro, nodo centrale per una ripresa economica e sociale sostenibile e inclusiva. In particolare, i Paesi del G20 hanno sottolineato la necessità di impegnarsi per promuovere azioni a favore della parità di genere e dell'inclusione delle ragazze e dei ragazzi più vulnerabili, per garantire pari accesso a un lavoro di qualità e dignitoso per tutte e tutti.
Al termine della riunione, è stata approvata la Dichiarazione Ministeriale Congiunta dei Ministri del Lavoro e dell'Istruzione.


English version

The Declaration of the G20 Ministers of Labour verges on three topics that the Italian Presidency has placed at the core of the debate for this year: women's employment and gender inequality in the labour market, the adaptation of social protection systems to the ongoing labour market transformations, and the regulation of rapidly spreading forms of employment such as work performed remotely or through digital platforms.

More and better and equally paid jobs for women. This is the principle embodied in a Declaration that goes beyond the goal of reducing labour market participation gaps by 25% by 2025, as set in Brisbane in 2014 by G20 Leaders. The new commitment is to promote employment for women tout court, with particular attention to job quality and remuneration and tackling the gender pay gap. In the sense annex to the document, the Labour Ministers underline the need for a multidimensional approach to gender gaps, starting from the fight against stereotypes - already in the education system - and focusing both on a reduction in the disproportionate amount of care work performed by women and on addressing horizontal and vertical segregation in the labour market.

Regarding social protection, the crisis following Covid-19 has highlighted that still too many groups do not have an adequate safety net against the risk of unemployment and income loss: temporary workers, low-income self-employed, but also informal workers and migrants. In order to make social security systems more responsive and flexible in case of a crisis, but also sustainable, adequate and accessible to all, the Labour Ministers have agreed upon the need to expand the current contributory system coverage but also to strengthen social protection floors, with the aim of reducing persistent economic and social inequalities and  strengthening social cohesion. As families' needs keep evolving, it will be even more crucial to extend to all citizens basic rights such as schooling and healthcare, but also other forms of support such as a minimum guaranteed income. Finally, employment plays a central role in fostering social inclusion of the most vulnerable, who have to supported by socio-economic support measures, in order to allow them to fully realize their own social and working career potential.

Smart working has allowed many economic activities to survive and continue throughout the crisis, both in the public and private sector. The Labour Ministers have acknowledged its potential, in particular regarding the possibility for workers to better reconcile work and private life, but have reaffirmed the need to guarantee the same protection and opportunities as in-office workers, and especially the so-called right to disconnect. Finally, concerning work performed through digital platforms, the Ministers have underlined the need to continue in the exchange of best practices and in the efforts to avoid that an misclassification of workers' employment status might prevent them from accessing the same protections and rights of employees.

Furthermore, the Ministers of Education and Labour met in a joint session on the afternoon of 22th June to address the transition from education to work, a key issue for a sustainable and inclusive economic and social recovery. In particular, the G20 member states stressed the need of actions to promote gender equality and inclusion of the most vulnerable young groups, to ensure equal access to quality employment opportunities and decent work for all.
At the end of the meeting, the Joint Education and Labour and Employment Ministers' Declaration was adopted.