Se un lavoratore ritiene che il datore di lavoro non rispetti i suoi diritti contrattuali e sindacali può rivolgersi a un’organizzazione sindacale o a un avvocato per far cessare tale situazione ed eventualmente ottenere un risarcimento del danno patrimoniale subìto. In entrambi i casi, viene dapprima tentata la via della conciliazione (una forma di accordo reciprocamente soddisfacente tra le parti). Se tale via risulta impraticabile, il lavoratore può citare in giudizio il datore di lavoro (facendosi assistere da un avvocato, di fiducia o fornito dal sindacato) dinanzi al giudice del lavoro, che dovrà dirimere la vertenza.
In Italia è possibile licenziare un lavoratore solamente per una “giusta causa” o “giustificato motivo”: se il lavoratore contesta la legittimità del licenziamento, può citare in giudizio il datore di lavoro per ottenere un risarcimento del danno patrimoniale subito.
