INL: “I protocolli con il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del Lavoro non introducono alcuna novità ma ribadiscono iniziative in corso da tanti anni”

31 Mar 2023

Gli articoli apparsi oggi su due quotidiani nazionali relativi al presunto conflitto di interessi fra l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - entrambi vigilati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - oltre ad essere privi di ogni fondamento, destano sicuramente stupore per la strumentalità e la superficialità con la quale hanno "raccontato" la sottoscrizione dei protocolli d'intesa in materia di ASSE.CO. e di Tutela della Legalità sottoscritti fra l'Ispettorato e il Consiglio nazionale. È sorprendente, poi, che i rispettivi quotidiani siano stati in grado di accertare che i testi in questione abbiano lasciato "stupefatti migliaia di ispettori", denotando una capacità di statisticare in pochissime ore i sentimenti di tante migliaia di dipendenti dell'Ispettorato. Eppure, occorre smentire le capacità statistiche e di monitoraggio delle testate in quanto i protocolli non introducono alcuna novità ma ribadiscono iniziative che ormai da tanti anni coinvolgono l'Ispettorato e l'Ordine dei consulenti del lavoro, con piena soddisfazione delle due Amministrazioni e del personale che vi opera.

Il protocollo ASSE.CO. è stato sottoscritto per la prima volta nel 2014 dal Ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Sono quindi quasi dieci anni che l'ASSE.CO. opera come strumento che conferisce il giusto risalto a realtà imprenditoriali di "qualità", che risultano costantemente regolari (sebbene l'ASSE.CO. abbia validità annuale il monitoraggio della stessa è quadrimestrale) e sulle quali accertamenti sono sempre possibili, non soltanto "a campione" ma ogniqualvolta vi sia una richiesta di intervento.

Il secondo protocollo ripercorre, pressocché ricopiandone i contenuti, precedenti accordi del 2009 contenuti in un protocollo sottoscritto dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e dal Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e del 2018 con l'Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Si tratta di forme di collaborazione - già esistenti ormai da tanti anni e che lo stesso personale ispettivo ha potuto apprezzare - che hanno consentito di far emergere realtà imprenditoriali di assoluta problematicità (v. il caso M & G sul quale, in particolare una delle due testate giornalistiche, ha in più occasioni riportato notizia) e di contrastare con efficacia l'abusivismo nell'esercizio di attività professionali.

Da ultimo si rappresenta che il rinfresco successivo alla stipula dei protocolli non è stato pagato dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro bensì direttamente e personalmente dal Direttore Generale dell'Ispettorato.