Nel 2018 è stato istituito il "Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura", quale organismo di coordinamento a livello nazionale, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che riunisce tutti gli Enti istituzionali coinvolti a livello nazionale e territoriale, al fine di sviluppare una strategia di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato. Alle riunioni del Tavolo possono inoltre partecipare rappresentanti delle parti sociali e delle principali organizzazioni del Terzo Settore, nonché Enti religiosi civilmente riconosciuti.
Il Tavolo caporalato è stato istituito dall’art. 25-quater del Decreto-legge del 23 ottobre 2018 n. 119, come convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 136 del 17 dicembre 2018 e le relative modalità organizzative e operative sono definite nel Decreto Interministeriale del 4 luglio 2019.
Il Tavolo, inizialmente previsto per un triennio fino al mese di settembre 2022, è stato poi prorogato fino al 3 settembre 2025 con il Decreto interministeriale del 17 giugno 2022 - che ha altresì aggiornato il Decreto di organizzazione e funzionamento - e, infine, stabilizzato con il Decreto-legge n. 146 del 3 ottobre 2025, art. 8, che lo ha reso un organismo permanente.
La funzione principale del Tavolo, ovvero la definizione della strategia nazionale, si è realizzata con l’approvazione del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022). Il Tavolo riveste un ruolo di indirizzo e coordinamento delle istituzioni coinvolte al fine di assicurare la programmazione e la gestione condivisa degli interventi a livello nazionale e locale.
Le spese per il funzionamento del Tavolo Caporalato sono a valere sul Fondo Nazionale Politiche Migratorie, gestito dalla Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione.
