Minorenni fuori dalla famiglia di origine

In Italia, con l'approvazione della Legge 184 del 1983, novellata dalla legge 149/01, è garantito il diritto di ogni bambino a vivere nella propria famiglia. Per la realizzazione di questo diritto la legge fissa cinque principi cardine:

  1. il nucleo familiare in difficoltà deve essere supportato con interventi idonei ad evitare l'allontanamento dei minori;
  2. quando è temporaneamente impossibile per il bambino vivere nella sua famiglia d'origine, l'ordinamento italiano predispone lo strumento dell'affidamento familiare al di fuori del contesto familiare di provenienza per una durata di due anni, prorogabile con decreto del giudice qualora la sospensione dell’affidamento provochi un pregiudizio al bambino. L’affidamento familiare consente al minorenne un percorso di crescita sereno in grado di assicurargli il mantenimento, l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno, senza spezzare il legame con la famiglia d'origine;
  3. dove non sia possibile ricorrere all'affidamento familiare è consentito l'inserimento del minorenne in una comunità di tipo familiare;
  4. subordinatamente al fatto che sul territorio non siano presenti strutture di tipo familiare, è possibile la collocazione in altra tipologia di struttura residenziale per minorenni, che abbia sede preferibilmente nel luogo più vicino a quello in cui stabilmente risiede il nucleo familiare di provenienza. Per i bambini di età inferiore a sei anni l'inserimento può avvenire solo presso una comunità di tipo familiare;
  5. quando è definitivamente impossibile per il bambino vivere nella sua famiglia d'origine, lo strumento a disposizione è quello dell'adozione legittimante, che interrompe il legame affettivo e giuridico con la famiglia biologica e lo sostituisce con un nuovo legame con la c.d. "famiglia sociale": la famiglia adottiva.

Lo spirito della legge, oltre a voler garantire principalmente la permanenza del bambino nella sua famiglia di origine, mira a fare in modo che l'esperienza dell'affidamento sia protesa al recupero di quel legame ed al reinserimento del bambino nella sua famiglia, una volta risolti i problemi di inidoneità temporanea.

La Legge n. 173/2015 riconosce il diritto alla continuità dei rapporti affettivi dei minorenni in affido familiare, introducendo norme che tutelano la continuità dei rapporti, se ciò corrisponde all’interesse del minore.

Linee di indirizzo

Le Linee di indirizzo per l’affidamento familiare e le Linee di indirizzo per l’accoglienza nei servizi residenziali sono il risultato di un percorso condiviso di redazione e di monitoraggio fra attori istituzionali e non, che le rende a pieno titolo strumenti di orientamento nazionale in materia di accoglienza di minorenni e famiglie.

Si tratta di dispositivi di soft law approvati in Conferenza Unificata Stato-Regioni e sono il frutto di un lavoro collegiale e pluriennale realizzato in seno a tavoli istituzionali nazionali presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la partecipazione di tutti i soggetti protagonisti dei processi delineati dai documenti.

Linee di indirizzo nazionali per l’affidamento familiare

Rappresentano il risultato di un lavoro pluriennale avviato con il progetto nazionale “Un percorso nell’affido”, attivato nel 2008 da questo Ministero in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Servizi Affido, il Dipartimento per le Politiche della famiglia, la Conferenza delle Regioni e Province autonome, l'UPI, l'ANCI e il Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza.

Hanno per oggetto l’istituto dell’affidamento familiare, così come individuato dalla legge 184/1983 e ss. mm. ii., e affrontano temi quali la diversità degli affidamenti possibili, l’organizzazione dei servizi, la regolamentazione e programmazione, i rapporti con l’autorità giudiziaria, le esperienze dei territori e gli strumenti operativi.

La prima versione del documento fu approvata il 25 ottobre 2012. L’8 febbraio 2024 la Conferenza unificata Governo-Regioni-Province Autonome ha approvato la versione aggiornata (vedi oltre).

In continuità con le Linee di indirizzo, a gennaio 2014 fu redatto il Sussidiario per operatori e famiglie, che ne rappresenta uno degli strumenti attuativi più validi. Il Sussidiario si propone come una guida operativa sui percorsi legati all'affidamento, una sorta di vademecum per coloro che operano nei diversi sistemi di servizi che si occupano di affido, e anche delle famiglie e di tutto il vasto mondo degli affidatari, allo scopo di inquadrare in maniera chiara e il più possibile esaustiva i nuclei tematici individuati nelle Linee di indirizzo.

Linee di indirizzo nazionali per l’accoglienza nei servizi residenziali

Rappresentano la sintesi di un lavoro pluridecennale di monitoraggio che ha visto il coinvolgimento di una pluralità di attori istituzionali e operatori nel campo dei servizi sociali.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali istituì, con Decreto Direttoriale n.10 del 27 dicembre 2015, un Tavolo permanente di confronto sulle comunità per minorenni che riunì rappresentanti delle Amministrazioni statali, regionali e comunali, esperti del settore e rappresentanti dei principali coordinamenti di comunità per minorenni, per riflettere insieme sull’idoneità e sulla tipologia delle risposte da offrire a ciascun bisogno.

Le Linee di indirizzo analizzano le molteplici dimensioni dell’accoglienza residenziale nelle “comunità di tipo familiare” individuate dalla legge 184/1983 e ss. mm. ii. e si propongono come aggiornato strumento di orientamento politico e tecnico.

La prima versione del documento fu approvata in Conferenza unificata Governo-Regioni-Province Autonome il 14 dicembre 2017. La versione aggiornata è stata approvata l’8 febbraio 2024 (vedi oltre).

Percorso congiunto di aggiornamento delle due Linee di indirizzo

Alla luce delle novità normative in materia, per ridefinire a livello nazionale il quadro della realtà effettiva dei percorsi di affido familiare e di accoglienza nei servizi residenziali, è emersa l’esigenza di aggiornare entrambe le linee di indirizzo.

A tal fine, con Decreto Direttoriale n. 394 del 5 novembre 2021 il Ministero ha costituito un Tavolo congiunto di confronto cui hanno partecipato, insieme alla DG per la Lotta alla povertà, la D.G. Immigrazione e politiche per l'integrazione, il Dipartimento per le Politiche della famiglia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI, l’Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, rappresentati del Terzo settore ed esperti.

Le due Linee di indirizzo, nella versione aggiornata, sono state approvate dalla Conferenza unificata Governo-Regioni-Province autonome l’8 febbraio 2024.

I due documenti hanno inaugurato la nuova collana Strumenti per il sociale, realizzata dalla Direzione Generale per la Lotta alla Povertà e per la Programmazione sociale per raccogliere e sistematizzare tutta la strumentazione che il Ministero mette a disposizione degli operatori:

Dati sui bambini e sugli adolescenti fuori dalla famiglia di origine

Per rispondere all’esigenza di disporre in modo continuativo di un supporto conoscitivo per assolvere a quanto richiesto al nostro Paese in sede internazionale in merito al miglioramento dei dati descrittivi della condizione dei bambini e bambine allontanati temporaneamente dalla famiglia di origine, oltre che per la stesura della Relazione sullo stato di attuazione della legge n. 149 del 28 febbraio 2001 e per contribuire alla programmazione delle politiche di settore, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha promosso annualmente una rilevazione coordinata dei dati in possesso delle Regioni e Province autonome in riferimento ai bambini e alle bambine in affidamento familiare e accolti in comunità residenziali.

Sulla base di tale ricognizione sono stati pubblicati i report annuali che hanno fornito un quadro sintetico di livello regionale e nazionale, sulla dimensione quantitativa del fenomeno, sulle principali evidenze riferite alle caratteristiche degli accolti e sulla rete dei servizi residenziali presenti sul territorio, consentendo di avere una serie storica consolidata a partire dal 2010.

A queste rilevazioni si sono aggiunte periodiche indagini campionarie di approfondimento sulle caratteristiche dei minorenni e i loro percorsi, sulle forme organizzative e le attività dei servizi, con raccolte di dati provenienti, per l’affidamento familiare, dai servizi sociali e/o servizi affido territoriali, e per i servizi residenziali dai gestori delle strutture di accoglienza.

Indagine sui bambini e adolescenti in carico ai servizi sociali in corso

In continuità con i precedenti approfondimenti conoscitivi, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha promosso la realizzazione di un'indagine nazionale sui bambini, gli adolescenti e i neomaggiorenni che sono stati presi in carico dai servizi sociali con un focus specifico su coloro che sono stati allontanati dalla famiglia di origine al fine di aggiornare ed approfondire il quadro di conoscenza a disposizione.

L'indagine prevede la realizzazione di una rilevazione di tipo censuaria che coinvolge tutti gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) i quali dovranno a loro volta coinvolgere tutti i Servizi sociali territoriali che si occupano della presa in carico dei minorenni sul proprio territorio per la raccolta dei dati a livello locale con riferimento all’anno 2022.

Inoltre, è stato coinvolto un campione di ATS per un approfondimento specifico sulle caratteristiche delle bambine e dei bambini in carico ai Servizi, con particolare attenzione a coloro che sono accolti fuori dalla famiglia di origine. Ogni ATS incluso nel campione deve coinvolgere tutti i Servizi che si occupano della presa in carico dei minorenni sul proprio territorio per la raccolta dei dati a livello locale.

L’indagine si colloca nel solco delle precedenti raccolte di informazioni sui minori fuori famiglia e si propone di mantenere lo stesso livello informativo delle indagini campionarie realizzate in passato (2010 e 2016) e di ampliare lo sguardo all’universo dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze presi in carico dai servizi sociali, spingendosi a considerare anche la fascia di popolazione tra i 18 anni e il compimento dei 21 anni che attraverso il supporto dei servizi sociali è impegnata a completare il proprio percorso verso l’autonomia.

L’organizzazione della ricognizione ha visto la partecipazione attiva del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, in collaborazione del quale è stato predisposto anche un percorso di formazione a distanza che prevede il riconoscimento crediti formativi agli assistenti sociali che parteciperanno attivamente alla rilevazione campionaria.

Il sistema di rilevazione e il percorso di formazione sono accessibili dalla pagina su cui verranno resi disponibili informazioni e aggiornamenti in merito.

Studi e Statistiche

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L'Ufficio che se ne occupa

Direzione Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale
Divisione IV - Programmazione sociale. Segretariato della Rete della protezione e dell'inclusione sociale. Gestione e programmazione dei trasferimenti assistenziali. Politiche per l'infanzia e l'adolescenza. 

dginclusione.divisione4@pec.lavoro.gov.it