Attività internazionale

Accordi bilaterali sui flussi migratori

La Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali svolge attività di rilievo europeo ed internazionale sul tema della mobilità per motivi di lavoro.

Nell’ambito di quanto previsto dall'art. 21 del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 "Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", in stretta collaborazione con l'Ufficio del Consigliere Diplomatico del Ministero e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Direzione Generale partecipa alla negoziazione di accordi bilaterali in materia migratoria. Si tratta di accordi sottoscritti con Paesi non appartenenti all'Unione Europea, che mirano al rafforzamento dei canali di ingresso regolari di lavoratori stranieri e dei meccanismi di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Accordi bilaterali vacanze - lavoro con Paesi Terzi

La Direzione Generale partecipa inoltre, tramite l'Ufficio del Consigliere Diplomatico e di concerto con le altre amministrazioni interessate, ai negoziati per la conclusione di Accordi bilaterali vacanze - lavoro con Paesi Terzi, disciplinati all'art. 27 lettera r) del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e dall'art. 40 comma 20 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 394/1999.

Tali Accordi sono solitamente rivolti ai giovani di età compresa tra 18 e 30/35 anni, allo scopo di promuovere la reciproca conoscenza dei due Paesi attraverso un'esperienza di soggiorno di durata maggiore rispetto ai 90 giorni di validità del visto turistico. Prevedono rilascio del visto working-holiday che, in presenza di un apposito Accordo e a condizione di reciprocità, permette ai titolari di fare ingresso nel Paese e soggiornarvi per un determinato periodo di tempo (solitamente 12 mesi), con la possibilità di svolgere attività lavorativa.

Politiche di Cooperazione e valorizzazione delle Diaspore

Nell'ambito delle relazioni istituzionali di coordinamento delle politiche di cooperazione, inoltre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali partecipa al Comitato Interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo (CICS) e al Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS) con l'obiettivo di contribuire a migliorare la strutturazione e la coerenza delle iniziative di cooperazione del sistema Italia.

Infine, il Dicastero ha avviato un percorso di valorizzazione delle diaspore e delle loro realtà associative, collaborando con i rappresentanti delle associazioni di cittadini migranti. Questo dialogo ha permesso la condivisione di informazioni ed esperienze e ha contribuito alla definizione di interventi specifici in ambito migratorio. Un esempio significativo di questo impegno è stata la partecipazione al progetto "Summit Nazionale delle Diaspore" (2017-2020), volto a instaurare un dialogo tra istituzioni, comunità migranti e nuove generazioni, rafforzando le competenze delle associazioni delle diaspore, consolidando le loro reti organizzative e incentivando la loro partecipazione al sistema della cooperazione italiana.

Il percorso così avviato ha portato alla creazione del Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale (CIDCI).

In Europa

La Direzione Generale è coinvolta nelle attività della Commissione Europea, sia direttamente che attraverso la Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea. Questa partecipazione si sostanzia nel contribuire (per le materie di competenza) alla formulazione, al recepimento e all’applicazione della normativa europea, oltre che nel coordinare le iniziative nazionali con la policy dell’Unione Europea in materia di Migrazione legale e integrazione.

Azioni e progetti

La Direzione Generale contribuisce alla realizzazione di iniziative progettuali in collaborazione con Paesi extra UE di origine dei flussi migratori di maggior rilievo per l'Italia. Tali progetti, finanziati con risorse nazionali e/o comunitarie, mirano a migliorare la gestione dei flussi migratori provenienti da Paesi Terzi attraverso la realizzazione di azioni di capacity building, la promozione di schemi di migrazione circolare e il miglioramento delle competenze linguistiche e professionali dei lavoratori stranieri ai fini di un ingresso qualificato e di una migliore integrazione nel mercato del lavoro e nella società italiana.