Le Linee guida per la costruzione di Reti di servizi connessi all’attuazione dell’Assegno di Inclusione si propongono come strumento di sviluppo di orientamenti operativi per la formazione di Reti istituzionali, necessarie per garantire un cambio di paradigma nel modello di accompagnamento delle persone e famiglie vulnerabili e nell’attuazione di misure integrate di attivazione sociale e lavorativa, come l’ADI, favorendo la logica di Rete. 

Il documento prende a riferimento la misura specifica ADI, tuttavia le indicazioni proposte si possono applicare ad un contesto più generale di rafforzamento del sistema integrato dei servizi sociali.

La tipologia delle Reti nelle politiche pubbliche

Nell’area della protezione sociale si possono distinguere due principali tipi di Reti di coordinamento istituzionali. Queste si declinano a loro volta nella struttura di governance delle politiche di inclusione sociale e lavorativa in Italia, a livello nazionale, regionale e locale (ATS e Comuni).

I due principali tipi di Reti sono:

  1. le Reti di indirizzo (con funzione di programmazione e/o monitoraggio e valutazione)
  2. le Reti di intervento (con funzione gestionale e di attuazione).

Gli orientamenti operativi sviluppati nelle Linee Guida si focalizzano principalmente sulle Reti di intervento, costituite a livello locale per sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Patto per l’Inclusione Sociale dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione.

Le Reti di indirizzo

Le Reti istituzionali di indirizzo con funzione di programmazione e/o monitoraggio e valutazione assicurano la collaborazione degli attori istituzionali, coinvolti nelle diverse fasi per garantire l’attuazione della misura nel suo complesso nelle forme e nei tempi previsti. 
La principale funzione che la Rete di indirizzo svolge è quella di programmazione, ovvero dare indirizzi sull’attuazione della misura ed assegnare compiti ai vari attori. La programmazione può includere l’aspetto della ripartizione delle risorse finanziarie (dal livello nazionale al regionale o dal regionale al locale), le linee guida e procedure di attuazione della misura. Responsabile della progettazione e dei risultati è un'istituzione pubblica che ha anche il ruolo di interfacciarsi con il livello istituzionale “superiore” per le istanze generali e di sistema.

La Rete istituzionale di indirizzo non opera direttamente con i beneficiari o destinatari finali della misura, ma con le istituzioni e con le organizzazioni che coordinano la prestazione dei servizi previsti dalla politica e dai suoi programmi. Questo tipo di Reti dialoga con il Terzo Settore ed altri stakeholder che, a loro volta, diventano organismi attivi in Rete svolgendo funzione di advocacy.

A livello nazionale, questo tipo di Rete corrisponde, nell’Assegno di inclusione, alla Rete della protezione e dell’inclusione sociale e alle sue articolazioni tecniche. Inoltre, trova espressione regionale nei Tavoli Regionali della Rete della protezione e dell’inclusione sociale (e a livello locale nei tavoli istituiti dagli Ambiti Territoriali Sociali (ATS).

Le Reti di intervento

A seguito della promozione di atti regionali di indirizzo politico, le stesse Regioni e gli ATS/Comuni possono costituire Reti di intervento per l’attuazione dell’ADI attraverso la stipula di accordi territoriali, volti alla realizzazione dell’offerta integrata di servizi e interventi. 

Definizione di protocolli d’intesa

Uno dei principali processi che la Rete di intervento deve gestire nel contesto di una misura come l’ADI è il sistema di invio dei beneficiari della misura agli enti che forniscono i servizi e gli interventi previsti nella progettazione personalizzata e la loro attivazione, nell’ambito delle risorse presenti nel territorio. Nell’ambito della presa in carico diviene altresì importante orientare la famiglia rispetto ai servizi presenti sul territorio, sulla base di quanto emerge nel corso dell’Analisi Preliminare.

I protocolli operativi (o d'intesa) locali potranno costituire una occasione per mettere a sistema il complesso delle risorse che in ogni territorio vengono attivate per dare risposta ai nuclei e alle persone in povertà. 

I protocolli d'intesa, gli accordi di collaborazione e/o i protocolli operativi e gli accordi di programma, sono accordi formali, espressi in documenti che collegano chi lo sottoscrive e che possono avere i seguenti elementi:

  1. Criteri o requisiti di accesso ai sostegni (servizi e/o interventi), identificati nell’ambito del patto per l’inclusione e/o il patto per il lavoro (selezione dell'utente) sottoscritto dal beneficiario;
  2. Numero indicativo di casi cui è possibile offrire il servizio o l’intervento in un determinato periodo di tempo (capacità di offerta dei servizi);
  3. Modalità di invio degli utenti al servizio (trasmissione di specifica segnalazione/relazione, utilizzo di specifico sistema di informazioni per la gestione dei casi);
  4. Procedure che devono essere utilizzate dal case manager, sulla base dei contratti in essere con gli enti erogatori, per la reale attivazione di interventi e/o servizi (ad esempio, accettazione immediata se soddisfa i requisiti, accettazione sulla base dell’ordine di arrivo, accettazione sulla base di priorità concordate, accettazione condizionata ad una nuova valutazione, accettazione condizionata al budget disponibile, ecc.);
  5. Tempo di risposta al beneficiario per quanto riguarda l’effettivo accesso o non accesso al servizio al quale è stato indirizzato;
  6. Tempo di risposta all'attore della Rete che invia il caso (responsabile del caso), informazione circa l’esito positivo con la conseguente attivazione del servizio/intervento o l’esito negativo con i motivi che lo hanno determinato;
  7. Caratteristiche del servizio che sarà fornito al beneficiario che è stato accettato; h. Condizioni per il mantenimento o la cessazione dell’intervento o del servizio fornito; i. Procedura di informazione e periodicità da utilizzare per riferire alla Rete di intervento sui casi ricevuti, trattati, accettati e respinti; j. Meccanismo o strumento per valutare i risultati del protocollo concordato.

Un esempio di struttura di Protocollo d’Intesa è disponibile nell’Allegato I.

Il ruolo del gestore di Rete

Ogni Rete richiede un gestore, un nodo della Rete stessa che assume la funzione di attivarla e farla funzionare. Per quanto concerne la Rete d’intervento volta ad attuare l’ADI, si suggerisce che la titolarità di tale funzione sia in capo al Servizio sociale professionale (ovvero agli uffici di programmazione degli Ambiti territoriali sociali), possibilmente gestito a livello associato di Ambito territoriale. Il gestore della Rete si assume anche l’onere dei servizi di segreteria e logistica a favore di tutti gli attori coinvolti. Ogni territorio identificherà l’ufficio e la singola figura professionale, sulla base delle competenze ritenute necessarie, a cui demandare la responsabilità di tale compito.

Il ruolo del gestore di Rete:

  • Conosce gli obiettivi della misura e li socializza con i membri della Rete;
  • Conosce gli accordi istituzionali che sono stati firmati nella Rete di indirizzo (politico) per quanto riguarda l'offerta disponibile di servizi e il suo funzionamento;
  • Genera una reale condivisione tra i membri della Rete per promuovere una logica comune di lavoro a favore dei beneficiari finali dell'intervento;
  • Guida i membri della Rete a partecipare secondo i criteri e gli standard che sono stati concordati;
  • Monitora costantemente l’andamento della misura in relazione agli obiettivi della stessa;
  • Identifica nodi critici nel circuito delle operazioni e delle relazioni tra le istituzioni e i membri della Rete;
  • Identifica le opportunità di miglioramento nella gestione della misura e propone soluzioni alternative;
  • Identifica le aree di complementarità tra i componenti della Rete per accrescere il lavoro comune a favore dei beneficiari e per non duplicare gli sforzi;
  • Negozia la flessibilità dei meccanismi di azione comune o la generazione di nuove strategie per risolvere i problemi o per supplire a deficit di gestione.

Le funzioni della Rete di intervento nell' ADI

I momenti in cui le Reti di intervento sono fondamentali per il successo della misura sono principalmente i seguenti:

  • Nella fase di informazione e di orientamento dei potenziali beneficiari
  • Nella fase del coinvolgimento di altri servizi (referral)
  • Nella fase di costituzione delle Équipes Multidisciplinari, ove ritenute necessarie per i casi più complessi rilevati dopo un’accurata analisi dei bisogni
  • Nella fase di attivazione di servizi e interventi
  • Nella fase del monitoraggio degli impegni presi dai beneficiari

                  

 

Per saperne di più

Strumenti:

  • Allegato I - Esempio di struttura Protocollo d’Intesa/Accordo di programma per le reti di Intervento locali
  • Allegato II – Esempio/Proposta di schema di protocollo d’intesa per l’attivazione della Rete dei servizi territoriali per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico dei percorsi per l’inclusione sociale e per il rafforzamento delle azioni di collaborazione nell’ambito dell’Assegno di inclusione