Le Linee Guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale individuano gli strumenti operativi per la valutazione multidimensionale dei bisogni dei beneficiari dell’ADI convocati dai servizi sociali dei Comuni, per la definizione dei PaIS e per l'attivazione dei sostegni in essi previsti.  
Costituiscono un aggiornamento alle caratteristiche della misura ADI della strumentazione per la definizione dei progetti personalizzati definita nell’ambito del Reddito di inclusione e parzialmente modificata in occasione della introduzione del Reddito di Cittadinanza e contengono:

  1. la scheda per costruire l’Analisi preliminare
  2. la scheda per costruire il Quadro di analisi
  3. la scheda per definire il Patto per l’inclusione sociale.

La ratio del Patto per l’inclusione sociale è che il reddito da solo non basti ad uscire dalla povertà, in quanto la mancanza di reddito spesso non è la causa della povertà, ma il suo effetto. Le cause invece possono essere diverse e, tipicamente, di natura multidimensionale. Per evitare le “trappole della povertà” è importante agire sulle cause con una progettazione personalizzata che individui bisogni e risorse di ogni nucleo familiare e dei suoi componenti, predisponga interventi appropriati, lo accompagni verso l’autonomia. È un percorso in cui i servizi in rete – sociali, sociosanitari e centri per l’impiego, prioritariamente – assumono una chiara responsabilità nei confronti dei cittadini più vulnerabili e questi si impegnano - si “attivano” – all’interno di un Patto personalizzato insieme concordato. 

Le Linee Guida sono stata approvate con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 72 del 2 maggio 2024.

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