L’Assegno di Inclusione (ADI) e le altre misure di contrasto alla povertà basate sul principio dell'inclusione attiva assicurano integrazione tra sussidio economico e percorsi di attivazione e di inclusione sociale. Con riferimento alle famiglie maggiormente vulnerabili, tali percorsi sono individuati dai servizi sociali sulla base dei bisogni e delle risorse delle famiglie beneficiarie.

Per rendere i servizi davvero capaci di migliorare la condizione dei beneficiari dell’ADI occorre tenere presente che le situazioni individuali e familiari su cui si interviene quasi sempre portano con sé fragilità complesse. L’eterogeneità dei nuclei familiari e la multi-dimensionalità dei bisogni espressi hanno necessità di trovare, in forme accessibili, un’altrettanta molteplicità di risorse e opportunità in relazione tra di loro. Per questo è fondamentale costruire reti tra i servizi e le risorse del territorio e investire in azioni tese a sostenere il sistema dei servizi locale perché sia capace di agire nella complessità.

Per farlo, sono a disposizione dei territori ingenti risorse a valere sul Fondo povertà e sul PN Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, che hanno l'obiettivo di rafforzare il sistema dei servizi e ripensarne il modello organizzativo, di sviluppare competenze e strumenti e incrementare la capacità degli attori pubblici, privati e del terzo settore di dialogare tra loro e di operare in rete.

 
La Quota Servizi Fondo Povertà

Con la Legge di Stabilità 2016 è stato istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale (cd. Fondo Povertà). Una parte del Fondo (denominata Quota Servizi Fondo Povertà - QSFP) è destinata al finanziamento degli interventi previsti dal Piano nazionale per il contrasto alla povertà e, in particolare, per il rafforzamento dei servizi di accompagnamento dei nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di Inclusione nel percorso verso l’autonomia, definiti attraverso la sottoscrizione di Patti per l’inclusione sociale (PaIS), che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili.  I medesimi servizi possono inoltre essere dedicati ad altri individui o famiglie in simili condizioni di disagio economico.

Il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026, contenuto all’interno del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (cap.3),  costituisce l'atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla Quota Servizi del Fondo Povertà per il triennio 2018-2020 e individua, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l'attuazione dei livelli essenziali da garantire su tutto il territorio nazionale. L'ottica è quella di accompagnare la famiglia in tutto il percorso nei servizi, fino all'affrancamento dalla condizione di povertà.

Tenuto conto delle indicazioni contenute nel Piano nazionale, le Regioni hanno definito gli specifici rafforzamenti del sistema di interventi e servizi sociali per il contrasto alla povertà finanziabili a valere sulla quota del Fondo. I Piani regionali disciplinano anche le forme di collaborazione e cooperazione tra i servizi che permettono di progettare unitariamente, di lavorare sulle diverse dimensioni del benessere dei beneficiari, di fare regia sul territorio, rafforzando il lavoro di rete.

Per saperne di più vai alla pagina Fondo Povertà sul sito MLPS

 
Contributo assunzioni Assistenti Sociali

La Legge 178/2020 (Legge di Bilancio per il 2021) all'articolo 1, comma 797 e seguenti, ha introdotto un livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale definito da un operatore ogni 5.000 abitanti e un ulteriore obiettivo di servizio definito da un operatore ogni 4.000 abitanti. 

In quest’ottica, ai fini di potenziare il sistema dei servizi sociali comunali, ha previsto l’erogazione di un contributo economico a favore degli Ambiti sociali territoriali (ATS) in ragione del numero di assistenti sociali impiegati in proporzione alla popolazione residente.

Il contributo è così determinato: 

  • 40.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall’Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 6.500 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5.000; 
  • 20.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto in numero eccedente il rapporto di 1 a 5.000 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4.000.

Il finanziamento, a valere sul Fondo povertà, ha natura strutturale e non riguarda solo le nuove assunzioni. Dunque, ciascun Ambito avrà diritto al contributo per i relativi assistenti sociali fintantoché il numero di assistenti sociali in proporzione ai residenti si manterrà sopra le soglie previste dalla normativa. Pertanto, i contributi pubblici sono relativi anche al personale già assunto, laddove eccedente le soglie previste.

Per quanto riguarda l'articolazione degli Ambiti, si farà riferimento a quella comunicata dalle Regioni sulla Piattaforma SIOSS (il Sistema Informativo dell’Offerta dei Servizi Sociali, accessibile esclusivamente tramite le credenziali SPID)

Dal punto di vista operativo:

  • entro il 28 febbraio di ogni anno il responsabile dell’Ambito inserisce sul sistema SIOSS i dati relativi al personale dell’anno precedente e le previsioni dell’anno corrente;
  • entro il 30 giugno di ogni anno, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base dei dati forniti dagli Ambiti vengono riconosciute le somme liquidabili riferite all’anno precedente e prenotate le somme per l’anno corrente.

Le modalità in base alle quali il contributo attribuito all’Ambito territoriale è da questo suddiviso assegnandolo ai Comuni che ne fanno parte ed eventualmente all’Ambito stesso sono state definite con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 4 febbraio 2021, n. 15

Per saperne di più vai alla pagina Potenziamento servizi sul sito MLPS.

 
Linee guida per l'impiego della Quota Servizi del Fondo Povertà 

Le Linee Guida forniscono indirizzi e orientamenti rispetto all’impiego, da parte degli Ambiti territoriali sociali (ATS), delle risorse della Quota Servizi del Fondo Povertà (QSFP) per quanto riguarda il potenziamento degli interventi e dei servizi.

Per saperne di più vai alla pagina Fondo Povertà sul sito MLPS

 
Monitoraggio dei dati economico-finanziari

Dal 15 settembre al 10 ottobre 2025 viene realizzata la rilevazione dei dati economico-finanziari del Fondo Povertà al 31 agosto 2025.

Ciascun Ambito Territoriale Sociale, secondo le indicazioni fornite con Nota n. 10935 del 1° settembre 2025, deve inserire a sistema i dati relativi al monitoraggio della spesa al 31 agosto 2025 a valere sulle diverse quote del Fondo Povertà (Quota Servizi, Povertà Estrema e Care Leavers), con particolare riferimento alle annualità 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023.

Per saperne di più vai alla pagina Monitoraggio dei dati sul sito MLPS

 
PAL - Piani di Attuazione Locale

I PAL sono modelli di atto programmatorio messi a disposizione dei territori per agevolare la programmazione degli interventi degli Ambiti territoriali a valere sulla Quota Servizi Fondo Povertà (QSFP), e principalmente gli interventi per l’attuazione dei Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS) dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione.

Per saperne di più vai alle pagine Fondo povertà e Potenziamento dei servizi sul sito MLPS

 
Altri fondi

PN Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027

Il Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, a partire dall’esperienza maturata con il PON Inclusione 2014-2020, ha come obiettivo cardine la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alla povertà mediante un approccio integrato che ne risolva le cause profonde.

Il Programma ha un budget di oltre 4 miliardi di euro, tra cofinanziamento nazionale e finanziamento europeo FSE+ e FESR ed è strutturato su 4 Priorità principali.

La Priorità 1, “Sostegno all’inclusione sociale e lotta alla povertà”, comprende gli interventi volti al rafforzamento della capacità di partner e beneficiari, soprattutto ATS, e allo sviluppo di processi di empowerment rivolti al partenariato socio-economico.

Per saperne di più vai alla pagina dedicata.

 
Rafforzamento degli ATS per l’attuazione dei LEPS 

Le Linee guida per la definizione dei modelli organizzativi omogenei degli Ambiti Territoriali Sociali per l’Attuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, in via di approvazione, presentano i riferimenti normativi relativi alla dimensione organizzativa necessaria per programmare, coordinare, realizzare e gestire gli interventi, i servizi e le attività utili al raggiungimento dei LEPS, attraverso:

  • una sezione illustrativa (Cap. 2) relativa alle forme giuridiche di gestione associata di funzioni e servizi sociali presenti in Italia, con particolare riferimento all’esperienza maturata dagli enti locali nel corso degli ultimi 20 anni (dall’approvazione della legge 328/2000 in poi). Si tratta di una breve ricognizione, che individua le forme di gestione associata prevalenti, distinguendo per gestione associata di funzioni e gestione associata di servizi (enti strumentali). Inoltre, per ciascuna delle forme di gestione indicate, si provvede ad indicare le principali caratteristiche;
  • una successiva sezione (Cap. 3) che presenta alcune considerazioni in ordine ai principali modelli organizzativi adottati nell’ambito delle diverse forme di gestione associata, per gestire le principali funzioni attribuite, dall’art. 6 della Legge 328/2000, agli enti locali in materia di servizi sociali (coordinamento e governance, pianificazione e programmazione, erogazione dei servizi, gestione del personale);
  • una sezione finale (Cap. 4) che fornisce le indicazioni e gli orientamenti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo di garantire l’omogeneità del modello organizzativo degli ambiti territoriali sociali per l’attuazione dei LEPS;
  • un allegato tecnico che presenta i risultati dell’elaborazione di dati su: presenza di disposizioni normative riguardanti la gestione associata dei servizi sociali nelle leggi regionali; diffusione delle diverse forme di gestione associata; e alcuni elementi utili all’analisi dei diversi modelli organizzativi adottati a livello di ATS;
  • un secondo allegato che include dettagli sulla disciplina del rapporto di lavoro del personale degli enti locali. 

 

Monitoraggio e programmazione dei servizi e degli interventi sociali

Per favorire il monitoraggio e la programmazione dei servizi e degli interventi sociali è stata sviluppata una specifica "Dashboard" riservata ai responsabili dell'attuazione delle misure di contrasto alla povertà negli enti territoriali.

La Dashboard operativa da maggio 2023 per il Reddito di Cittadinanza, ora aggiornata con i dati sulla presa in carico dell’Assegno di inclusione ed altri indicatori provenienti dalla piattaforma GePI, contiene anche l’archivio dei dati RdC.

Questo pannello di monitoraggio contiene gli indicatori chiave sulle caratteristiche delle famiglie beneficiarie ADI, utili per programmare e pianificare i servizi. Sono disponibili, inoltre, gli indicatori relativi alla presa in carico dei beneficiari ADI da parte servizi sociali ed altri indicatori legati alla piattaforma GePI, come quelli sui Progetti Utili alla Collettività (PUC). Infine, è presente una sezione con l’archivio annualizzato degli indicatori principali sul Reddito di Cittadinanza (RdC). Gli indicatori nella dashboard sono disponibili per i diversi livelli territoriali di governance della misura: le Regioni, gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e i Comuni.

Nella Nota 6658 del 22 maggio 2023 (file pdf) vengono fornite le indicazioni operative per la procedura di accreditamento degli operatori titolati ad accedere. Ulteriori indicazioni e riferimenti utili sono indicati alla pagina dedicata.