L’Assegno di inclusione è strutturato secondo una governance multilivello che prevede un livello nazionale, uno regionale e uno locale.  
In generale, al livello nazionale è demandata l’istituzione della misura e la definizione delle caratteristiche fondamentali; alle Regioni è assegnata una funzione programmatoria dei servizi necessari per l’attuazione dell’ADI e dei livelli essenziali delle prestazioni e l’individuazione delle modalità per l’integrazione tra servizi e il lavoro di rete; i Comuni, in forma singola o associata e gli operatori dei servizi sociali impegnati nel rapporto diretto con i nuclei familiari, sono coloro che implementano e gestiscono la misura.

Gli attori coinvolti nella misura, nei diversi livelli, sono:

Livello nazionale
  • Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
  • L’INPS
  • La Rete della protezione e dell’inclusione sociale (nel cui ambito opera la Cabina di regia per l’attuazione dell’ADI)
Livello regionale
  • Le Regioni
  • Le Province Autonome
  • I Tavoli Regionali della Rete della protezione e dell’inclusione sociale
  • Ulteriori reti regionali di intervento
Livello locale
  • Gli Ambiti Territoriali Sociali
  • I Comuni
  • Il Terzo Settore
  • Le Poste Italiane
  • I CAF
  • I Patronati
  • I Centri per l’impiego
  • Gli enti di formazione
  • I servizi specialistici
  • I Tavoli a livello di ATS della Rete della protezione e dell’inclusione sociale
  • Ulteriori tavoli tecnici locali

 

Le principali tipologie di Reti nei diversi livelli di governance delle politiche pubbliche