Con l’approvazione del D. Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo settore) sono state introdotte nell’ordinamento giuridico delle modalità di regolazione del rapporto tra Enti pubblici ed Enti del Terzo settore ispirate al paradigma dell’amministrazione condivisa. Si tratta di un modello organizzativo che, in attuazione del principio di sussidiarietà, consente ai cittadini e all’amministrazione pubblica di svolgere, su un piano paritario, attività di interesse generale, come definite dall’art. 5 del Codice del Terzo Settore.

In virtù dell’art. 55 del medesimo Codice, le amministrazioni pubbliche assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di  co-programmazione e co-progettazione e accreditamento, poste in essere nel rispetto dei principi della legge 241/1990, nonché delle norme che disciplinano specifici  procedimenti  ed  in  particolare  di  quelle relative alla programmazione sociale di zona.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con proprio decreto del 31 marzo 2021, ha approvato le Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore, disciplinato negli artt. 55-57 del D.Lgs.117/22017, allo scopo di offrire un quadro condiviso di analisi degli istituti introdotti dal Codice e consentire alle PP.AA. di avere un agile strumento di lavoro, utile a sviluppare tali innovative procedure nell’alveo del rigoroso riferimento alla normativa vigente in materia di procedimenti amministrativi.  Alcune Regioni, in seguito all’approvazione del Codice del Terzo Settore, hanno ulteriormente normato la materia, apportando specifiche alla regolazione della partecipazione degli Enti del Terzo Settore.

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